The Feelings

Pur di evadere quella mattina di domenica da casa, decisi di fare una passeggiata sulla spiaggia, portai con me soltanto il mio inseparabile cellulare. Se Summer avesse avuto bisogno di me, sarei subito potuta precipitarmi subito da lei. Ma già conoscevo i dilemmi di Summer e se mi avesse chiamato sicuramente non sarebbe stato per nulla di grave. "Canotta rossa o rosa?" questi erano i veri problemi di Summer. Il mare era così calmo quella mattina, non sembrava neanche quello di Newport. Non mi sarei mai stancata di passeggiare su quella sabbia così delicata e tiepida. Per via del vento mi ritrovavo spesso a dover spostare dal viso i miei lunghi capelli avorio. Sorridevo ingenuamente pensando che non avevo mai visto posto più bello della spiaggia, era il mio rifugio la mia casa, quella vera.
Ripensavo continuamente a Ryan, di cui a malapena conoscevo il suo cognome che neanche ricordavo. L'avevo incontrato per la prima volta mentre dovevo uscire con il mio attuale fidanzato Luke Ward. Non mi fidavo cecamente negli ultimi tempi di lui proprio perché mi erano arrivate voci di un suo particolare atteggiamento nei confronti di una cugina di Summer, che ovviamente disse a Summer dell'accaduto. Sicuramente lui non sapeva che quella che cercava di rimorchiare fosse proprio la cugina di Summer sennò avrebbe sicuramente cambiato persona. In realtà nessuno sapeva che ne fossi a conoscenza, ma l'avevo saputo per sbaglio da una ragazza nell'ora di educazione fisica che ne spettegolava con la sua ipotetica migliore amica. Mentre mi cambiavo per indossare la tuta pera seguire la lezioni mi ritrovai ad ascoltare quel pettegolezzo e ne venni così a conoscenza. Prima ero certa di amare Luke con tutta me stessa, ma da un po di tempo cominciavo ad avere dubbi sul nostro rapporto. Prima o poi avrei dovuto ammettere a me stessa che mi piaceva da impazzire Ryan dal primo momento in cui l'avevo visto.

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I sentimenti erano la cosa più complicata che ci fosse. Almeno per me, per un'adolescente invidiata da tutte le ragazze della propria scuola, che desideravano arduamente la mia vita. Con Luke era una questione prettamente fisica. Stavamo insieme dalle medie, anzi forse dalla prima elementare. Non sapevo esattamente quanto tempo fosse passato da quando non frequentavo nessun ragazzo che non fosse Luke. Crescendo avevo capito che non amavo Luke, ma semplicemente era una questione di abitudine, ormai eravamo stati così tanto tempo insieme che non solo avevamo bruciato tutte le tappe possibili, feste e contro feste. La nostra relazione era prettamente fisica nient'altro e comprendevo il fatto che la nostra storia fosse finita da quando non provai gelosia nei confronti di Luke, quando provò a toccare un'altra ragazza. Se lui poteva toccare un'altra perché io non potevo pensare ad un altro ragazzo? Beh si forse era precoce come cosa ma dopotutto Ryan era una ragazzo che andava scoperto strato per strato, e da subito avevo capito che era un tipo molto furbo e se lo avessi presentato a mia madre come mio fidanzato sarebbe scoppiata la terza guerra mondiale. Mia madre ci teneva alla sua immagine di donna ricca e bellissima, e voleva che io diventassi come lei, quindi ogni settimana cercava di portarmi nelle migliori boutique di Newport per farmi vestire di marca, anche se in quel momento non c'erano soldi, mia madre li riusciva a trovare e non sapevo come fosse possibile, forse faceva la puttana di notte? chissà di certo se fosse stato così non mi sarei di certo traumatizzata più di tanto.
Il sole era così alto in cielo che i suoi raggi picchiavano forte sulla mia pelle, arrossandola ancora di più. Era da poco tempo estate, il periodi dei pantaloncini e delle minigonne, anche il periodo preferito dai ragazzi di Newport. Passeggiando notai che proprio Ryan il ragazzo alla quale pensavo in quel momento era lì, proprio davanti a me a pochi passi, non sapevo se salutarlo o meno, cominciai a diventare abbastanza nervosa, infatti mi fermai pensando a cosa dover fare: Far finta di non averlo visto o salutarlo?

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Continuavo a camminare senza sosta, quasi come se volessi scappare da newport ritrovarmi chissà dove come nei libri che da bambina leggevo. Mia madre sin da bambina mi imponeva perfino di leggere riviste di moda e di trucchi, mentre io amavo i libri fantasy e romantici. La mia infanzia, per molte mie coetanee sarebbe stato un sogno, un vero e proprio sogno, quasi come vivere in un palazzo, e tu eri la principessa solo che io non mi sentivo una principessa, non lo ero affatto.
La sabbia cominciava a diventare meno calda, forse perché era passato un bel pò da quando avevo percorso tante di quelle volte la spiaggia senza rendermi conto dell'orario. Guardai l'orologio, era appena passata un'ora e mezza da quando uscita da casa mi recai con passo svelto sulla spiaggia, pensavo che non ci fosse nulla di più bello e di rilassante del mare. Chiudendo gli occhi e ascoltando con molta lentezza le onde scagliarsi contro la sabbia era rilassante, tutti i miei problemi non esistevano più. Altro che tranquillanti e pillole, a me bastava il mare per stare meglio. Camminai per un po con la faccia rivolta verso il basso, senza guardare i volti delle persone che incontravo, ero così assolta tra i miei pensieri che non feci neppure tanto caso ad un "Ciao" che in quel momento venne pronunciato da una persona che non conoscevo apparentemente. Pensai subito che quel ciao non era di certo riferito a me, così alzando il capo e avvicinandomi alla persona vidi che la persona che mi aveva salutato era la persona che stavo pensando in quel preciso istante, forse l'unico che in quel momento avrei avuto voglia di vedere. -Ehii .. tu devi essere Ryan giusto? risposi al saluto abbozzando un leggero sorriso scostando il capo verso destra guardando intensamente i suoi occhi chiari.

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Eccomi qui, davanti a Ryan non potevo di certo non ammettere il fatto che fossi imbarazzata fino al midollo. -Si, sono proprio io. dissi infine sorridendogli. Non sapevo cos'altro aggiungere, dopotutto non ci conoscevamo poi così tanto, anzi per nulla e non avevo affatto argomentazione. Abbassai il capo per cominciare a giocherellare con la sabbia in attesa di una sua ulteriore domanda. Ok avevamo capito come diamine ci chiamavamo e poi? -Il mio ragazzo? oh no ... lui non è con me. risposi annuendo. Non sapevo cosa potergli dire, e stare lì così all'impiedi a fissarci chissà per quanto altro tempo non mi sembrava il caso. -Ti va se ci sediamo ... anche qui. dissi seria aspettando una sua risposta, cominciai a sedermi sulla soffice sabbia. Cominciai a guardare il mare e l'orizzonte, c'erano tanti surfisti quella mattina seppure fosse presto e domenica. Volevo sapere qualcosa di più di "Ryan il cugino di Boston" ma avevo una certa paura di domandarglielo, sapevo che non mordeva certo, però non volevo essere precipitosa e sopratutto impicciona. Aspettavo che lui si sedesse al mio fianco per rimanere lì a chiacchierare una buon parte della mattinata. Decisi poi di parlare, ero troppo curiosa di sapere qualcosa in più di Ryan perché mi affascinava molto. -uhm .. allora sei pronto a raccontarmi qualcosa di più di te ragazzo di Boston? dissi ridendo, sapevo che quella del cugino di Boston era soltanto una scusa, chissà da dove provenisse realmente Ryan, chissà quale tormentata vita ebbe dovuto vivere prima di trovare un pò di pace -forse- qui a Newport.

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Ero in presenza del ragazzo che mi piaceva da matti in quel periodo. Forse potevo definirlo un colpo di fulmine? o forse era troppo premeditato? fatto stava che attraeva molto. Non appena si sedette di fianco a me gli sorrisi guardando i suoi capelli muoversi per via del vento fresco. Mi sarebbe piaciuto farmi un bel bagno quella mattina, perché no proprio con Ryan? peccato lo conoscessi da pochissimi. -Chino eh? Tutti qui a Newport sanno che sei di Boston ... almeno qualcuno adesso sa la verità. risposi ridendo aspettando che dicesse qualcosa o che facesse qualcosa. Non sapevo cosa fare, sopratutto perché il suo sguardo era così magnetico che i pensieri che mi frullavano in testa di colpo si fermavano. -Come ti trovi qui? Ti piace? chiesi voltandomi verso di lui, distogliendo lo sguardo dal mare e dal sole accecante.

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