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Mark JennerSHEET - MUSIC - DRESS
18, modello- studente.
Indubbiamente uno dei posti più inutili della città era il centro commerciale, o quanto meno era un posto in cui tutta la gente inutile di Newport si rifugiava per comprare in maniera compulsiva, come ad esempio una sciarpa da 200$, che probabilmente avevano già nel loro armadio.
Proprio non riuscivo a capire le dinamiche di quel posto, ero talmente stufo della superficialità delle persone che stavo iniziando a temere che forse non ci sarebbe stato mai qualcuno che mi avrebbe mai capito fino in fondo. Forse ero un marziano, o forse semplicemente un asociale.
Comunque il centro commerciale era un diversivo dopo la scuola per ridere un pò di quella gente, sedersi al bar studiare al pc e bere una red bull. Di tanto in tanto qualche conoscente di mia nonna mi salutava con un'espressione parecchio costruita e falsa, potevo leggere alla perfezione cosa pensavano di me, povero ragazzo potrebbe facilmente attingere dalla fortuna della nonnina e si veste come uno straccione. Io ricambiavo con un cenno di mano senza nemmeno guardarli in viso talvolta, li snobbavo e questo a loro rodeva. Dopo aver terminato il mio mini giro, mi sedetti in un bar dentro il centro e ordinai una coca, aprii il mio pc e iniziai a scrivere qualche relazione per la settimana successiva, nella speranza di essere più libero e andare a fare skate da qualche parte. La confusione paradossalmente mi aiutava sempre a concentrarmi quando dovevo fare qualcosa di noioso o stressante, ero tutto al contrario, come diceva sempre mio padre.
« You can't stop the waves, but you can learn to surf »scheme © danny, - gif by ♥ t h e o r a n g e c o u n t y g d r
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' rainbow.
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IAN CHARLES MCCOYSHEET - MUSIC - DRESS
età, professione.
Ultimamente mio padre non faceva altro che mettermi fretta sulla decisione che prima o poi avrei dovuto prendere riguardo al mio futuro. Erano passati diversi mesi da quando avevo finito scuola miracolosamente e mi ero diplomato, ma mi ero pur meritato un anno sabatico? Io dicevo di sì, dopo tutto stare un anno senza fare niente, mantenuto da mio padre senza dover studiare né alzarsi presto la mattina, era a dir poco fantastico. Non ero il tipo a cui piaceva non fare niente, girarsi i pollici e farsi mantenere da un genitore, avevo tanta voglia di imparare ma al tempo stesso non avevo idea di cosa fare nella vita. Continuare gli studi al college oppure cercarmi un lavoro, questo era un bel problema. Per il momento mi godevo la vita di Newport in tutte le sue bellezze: mare, sole, amici, divertimento e ragazze. Newport non era poi così male, offriva diverse attività da praticare anche se io non amavo particolarmente il surf, ma si poteva fare tante altre cose come frequentare locali in, farsi una partita di calcetto con gli amici, praticare altri sport, visitare qualche museo o fare shopping. Oggi pomeriggio, infatti, optai per il centro commerciale. Se dovevo fare qualche regalo ci mandavo sempre qualcun' altro al posto mio perchè non sapevo mai cosa scegliere, ma quando invece si trattava di me e dei miei gusti in fatto di abbigliamento allora non avevo dubbi. Partii spedito in direzione del mio negozio preferito, o meglio dove mi vestivo maggiormente, Hollister. Di solito trovavo tutto lì, dal look più casual a quello più elegante. Uscii dal negozio dopo avergli lasciato più di quattrocento dollari, ma in compenso adesso mi ritrovavo con qualche pantalone e qualche maglietta in più nell' armadio. Mi diressi in un bar di fronte al negozio per rilassarmi un po' e bere qualcosa, insieme alle due buste che mi portavo dietro. Si trattava solo di due buste e non erano neanche eccessivamente grandi, chiunque non conoscesse la marca avrebbe pensato che avevo speso poco per quello che avevo preso, ma quelle poche cose mi erano costate la bellezza di 400 dollari. Pazienza, tanto pagava mio padre, il lavoro che faceva adesso ci permetteva di vivere in un bell' appartamento moderno, di comprare tutti i vestiti che volevamo e anche di fare tre sport contemporaneamente, se solo l' avessi voluto. Mi sedetti comodamente ad un tavolo libero, aspettando che qualcuno venisse per chiedermi cosa prendessi, potevo anche andare io al banco ed ordinare, ma non ne avevo voglia. Dopo tutto erano pagati apposta, no? Tirai fuori dalla tasca del pantalone il mio iphone e cominciai a maneggiarlo con fare esperto, controllando la casella di posta. Finalmente, senza neanche dover aspettare diversi minuti, un ragazzo alticcio e in carne venne a chiedermi cosa prendevo. "Red bull con ghiaccio." dissi senza neanche guardarlo in faccia, tenendo lo sguardo fisso sul cellulare e soprattutto senza ringraziarlo o aggiungere la parolina per favore. Dovevo ammettere che da quando abitavo a Newport ero diventato molto più arrogante, anzi a dire il vero lo ero diventato e basta visto che prima del trasferimento ero praticamente un' altra persona. Lo ero ancora, nel mio profondo, ma la verità era che più tempo passavo con questa gente superficiale più venivo contagiato.
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